Dipendenza affettiva – Psicoterapia Milano

Dipendenza affettiva - Psicoterapia Milano

Relazioni affettive gratificanti

Un tema di grande attualità riguarda la capacità delle persone di costruire delle buone e gratificanti relazioni affettive. Purtroppo non sempre questo riesce e spesso si sente parlare di dipendenza affettiva.

La dipendenza in sé e per sé è un fenomeno tipico dell’essere umano e quindi non patologico. Ad esempio il neonato e il bambino dipendono per lungo tempo dalle figure di riferimento come i genitori. Tutti noi crescendo abbiamo vissuto rapporti di dipendenza con figure di riferimento importanti alla ricerca di approvazione, empatia, conferme per sostenerci e regolare la nostra autostima.

Tuttavia in molti casi che statisticamente riguardano maggiormente le donne, la dipendenza naturale (o “attaccamento”) evolve in un fenomeno diverso che prende il nome di dipendenza affettiva: una forma di dipendenza che oggi è annoverata tra le New Addictions insieme ad altre forme come ad esempio quella da internet, dal gioco d’azzardo o dallo shopping compulsivo, tutte caratterizzate dal fatto che non è presente un problema con una sostanza specifica ma piuttosto con un qualcosa di non tangibile e non controllabile.

Che cos’è la dipendenza affettiva

La dipendenza affettiva si costituisce quindi come un forte bisogno di legame nei confronti di una persona da cui dipendere in maniera emotiva e concreta. Ciò a tal punto da sviluppare un attaccamento totalizzante e una grande paura alla separazione. Un bisogno che diventa ossessione, legato alla paura di rimanere soli e che trasforma l’amore in una sorta di droga di cui si pensa di non poterne fare a meno: questa forma di attaccamento diventa una vera e propria dipendenza, causa di continue frustrazioni, una sensazione simile a quella di un drogato in una crisi di astinenza.
In questo modo si formano legami di coppia in cui un partner dipende dall’altro: il benessere del proprio oggetto d’amore (marito, moglie, fidanzato/a, compagno/a), la sua felicità, il mantenimento a tutti i costi del legame rappresentano l’unico motivo di vita della persona affettivamente dipendente. A tutto questo segue un corollario di infelicità, angoscia, paure d’abbandono che rendono questa condizione una vera e propria patologia psichica di grande sofferenza.

Chi è il “dipendente affettivo”

La persona con dipendenza affettiva non si pone in ascolto dei propri bisogni, l’unico bisogno che esprime è gratificare il suo bisogno di dipendenza dedicando tutta se stessa al partner, ai suoi bisogni o a quei bisogni che presume tali, vivendo nell’ illusione di fondo di ritrovare se stessa e di acquistare valore solo attraverso l’amato/a.
Nella relazione affettiva viene quindi a mancare equilibrio e reciprocità. Spesso anche l’altro partner manifesta un bisogno inconscio di mantenere questo disequilibrio, instaurando in modo più o meno consapevole, un rapporto strumentale che può durare nel tempo fino a che una delle due parti non è più appagata da quella modalità relazionale. In questi casi si parla di co-dipendenza.

Due elementi della vita emotiva interiore che caratterizzano la dipendenza affettiva sono:

  • un bisogno di sicurezza che guida ogni comportamento;
  • una tendenza a disconoscere i propri bisogni di ricevere amore.

La dipendenza affettiva deriva da un doloroso vuoto nell’affettività e nell’identità, dall’angoscia di una precarietà esistenziale e da un profondo senso di insufficienza e inadeguatezza nei confronti di sé, degli altri e della realtà.

L’intera organizzazione psichica dell’individuo ne è coinvolta: dal punto di vista motivazionale la persona amata è percepita come la struttura di sostegno che la persona dipendente sente di non avere in se; dal punto di vista cognitivo la rappresentazione di sé è basata sul convincimento di essere impotenti e di non avere alcuna possibilità di agire sugli eventi; dal punto di vista affettivo predominano paura e ansietà solo all’idea di poter essere lasciati e di dover vivere in modo indipendente e autonomo.

Come uscire dalla dipendenza affettiva

Il trattamento psicodinamico, individuale o di coppia, da la possibilità all’individuo di significarsi e modificare questo funzionamento relazionale che nasce da un modello di attaccamento insicuro sviluppato nell’infanzia, favorendo l’emergenza di altre modalità relazionali, sicuramente più funzionali, e da la possibilità di instaurare legami davvero significativi e profondi nel rispetto di sé stessi e dei propri bisogni. Attraverso la relazione terapeutica è possibile darsi un significato del proprio modo di vivere la relazione con l’altro e una diversa rappresentazione di sé, sviluppando così una maggiore capacità di pensarsi in modo più autonomo e senza lasciarsi condizionare da sentimenti di perdita e abbandono.

L’amore a volte si può trasformare in una dipendenza affettiva ma sicuramente la dipendenza non è e non potrà mai essere amore. Ma prima, come in tutte le dipendenze è necessario ammettere che esiste un problema. Questo significa cominciare a porsi delle domande: la relazione che sto vivendo è appagante? Mi permetto di vivere i miei sentimenti d’amore con serenità e senza angoscia? Quanto spazio mi do nella mia relazione? Quanto tempo passo a rimuginare su piccoli particolari che interpreto tutti come possibili segnali di abbandono? Se la risposta a queste domande porta a riconoscere che la propria autostima e il valore di sé vengono fatti dipendere unicamente dalla risposta del proprio partner o dalle persone affettivamente importanti allora forse è il caso di cominciare a riflettere se forse c’è un modo diverso, più pieno e gratificante, di vivere la propria vita, unica e irripetibile.

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